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Villa Melzi, Bellagio, Como

Restauro della cappella gentilizia

La cappella privata della villa Melzi è localizzata all’ingresso del complesso dei giardini, sul limite meridionale presso l'approdo di Loppia. Venne costruita su disegno dell’architetto Giocondo Albertolli tra il 1814 ed il 1820. La cappella ha impianto a croce greca con cupola e senza campanile: sul fronte meridionale verso la darsena è presente un pronao tetrastilo di ordine dorico in pietra grigia di Saltrio. L’architettura si adegua allo stile direttorio, ovvero l’ultima fase purista di transizione tra stile neoclassico e preromanticismo, in cui si declinano i canoni dell’architettura classica limitando decorazioni e particolari pomposi a vantaggio della linea pura. Internamente, disposti in corrispondenza dei bracci della croce, si trovano i monumenti funebri di Francesco Melzi realizzato dal Nesti, del nipote Giovanni Melzi, opera del Benzoni e di Lodovico Melzi realizzato dal Vela. La cappella è decorata con stucchi e dipinti di Giuseppe Bossi. Sono conservati il Redentore del Comolli autore anche del paliotto dell'altare in marmo di Carrara, con sacra famiglia, santa Elisabetta e Giovanni Battista (i quattro Angeli agli angoli sono invece opera del giovane Pompeo Marchesi). Le decorazioni a chiaroscuro, l'Eterno sopra l'altare maggiore e gli evangelisti nei pennacchi, furono realizzate da Angelo Monticelli su disegno di Bossi; di quest'ultimo si conservano anche due cartoni collocati all'ingresso, la lunetta sovrapporta con la Madonna col Bambino, San Bernardo, un altro santo e la Pietà. All’entrata della cappella si trovano due bassorilievi: uno di Gerolamo Tadini dedicato al giovane conte Carlo Melzi d’Eril e l’altro dedicato alla duchessa Maria Artemisai Durazzo firmato dal Benzoni. Il soffitto è decorato con rosoni di stucco contenuti entro ottagoni e stelle a quattro punte che corrispondono al disegno del pavimento in mosaico di marmo.

  

Realizzazione: 2016